Françoise Renard è nata a Parigi nel 1939, dal 1971 al 1978 è stata creatrice e animatrice di spettacoli nelle zone rurali in Touraine e dei Centri Culturali di Valois e del Marais a Parigi. Dal 1972 al 1978 crea e dirige la Compagnia Teatrale «Les Comédiens de Papier» sovvenzionata dal Ministero della Cultura che nel 1972 mette in scena «Le Fou et le cercle de farine» al teatro della Villette a Parigi e «Jeux et Massaxcre» al festival d’Avignone nel 1973. Nel 1994 pubblica per le Edizioni A.C.E.R.M.A. il racconto «Comme un violon brûlé». Nel 1996 scrive «Parolles de Verre» per la compagnia teatrale «l’Amour Fou» rappresentata al Festival d’Avignone. Nel 1997 pubblica una raccolta di poesie «Il est un temps ou les tilleuls sentent de miel» edito da A.C.E.R.M.A. e nel 1999 «Parolles de verre» per l’Edizione «Le bruit des autres» e per lo stesso editore, nel 2001, pubblica «Chambre à luer». Nel 2003 per l’Edizione Lansman pubblica «Le philodendron».
La Guerra Che sono diventate ora quelle ore dove viveva, l’ infanzia agli angoli degli occhi.
Piantato sulle gambe, insanguinato d’uniforme, una pittura di maschera, con in mano l’acciaio della paura :
E sarà sdraiato nella dimenticanza degli altri sopra monumenti di carta; soldatino di piombo la memoria del desiderio smarrita, vuoto d’amore e implacabile obbedisce. Distruggerà quelli che sono ancora contenti ancora felici Distruggerà. nel fracasso del terrore,
Di fronte a lui i fanciulli si nascondono, dallo spavento dei loro sguardi, la morte. I muri scoppieranno; di fronte a lui l’odio e l’orrore digrigneranno. Tutto è rotto, tutto marcisce, membra spezzate, passato irrigidito.
Molti anni passeranno per dimenticare immagini di torture sanguinosi incubi. L’acqua del fiume tacerà a lungo avvelenando le terre.
Chi potrà smorzare qui potrà dimenticare quegli anni perduti quando si manteneva in piedi. |
La guerre Que sont devenues ces heures où il vivait, l’enfance au coin des yeux.
Il est debout, sanglé d’uniforme, masque de peinture, l’acier de la peur dans le mains.
Et il sera couché dans l’oubli des autres sur les monuments de papier ; soldat de plomb il a perdu la mémoire du désir, vide d’amour et implacable il obéit. Il va détruire ceux qui sont encore joyeux encore heureux il va détruire. dans le fracas de la terreur,
Devant lui les enfants se cachent, à l’épouvante de leur regard, la mort. Les murs éclateront; devant lui la haine et l’horreur grimaceront. Tout est cassé, tout se pourrit, membres brisés, passé figé.
Tant d’années passeront à tenter d’oublier images de tortures cauchemars sanglants. Et l’eau de la rivière se taira très longtemps empoisonnant les terres.
Qui pourra apaiser qui pourra oublier ces années perdues / où il était debout.
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