IL PARAMETRO ARTE CONTEMPORANEA
Emiliano Bonfanti e Miro Cusumano, dopo un periodo di condivisione con altri artisti: Gianni Brusamolino, Aldo Dazzi, Paolo Schiavocampo e Enrico Vitali dello studio di Via Borromei 2, tra il 1961 e il 1963, si ritrovano nel 1964 e scoprono di indagare all’interno di un campo comune di ricerca.
Il loro lavoro riguarda e approfondisce il movimento tra soggetto e spazio, espresso con una gestualità ragionata del movimento che derivava dalla lezione italiana del futurismo di Boccioni e Balla, tenendo conto anche di quello che in pittura era stato raggiunto dall’informale in questo campo.
Un riferimento importante era il lavoro in pittura del loro comune amico Enrico Vitali.
L’amicizia tra loro si stringe più serrata dopo l’incontro con Sante Bagnoli, col pittore americano William Congdon e il suo segretario Paolo Mangini, legati all’epoca al movimento Cattolico fondato da don Luigi Giussani [ GS ] Gioventù Studentesca, i quali stavano organizzando in via Bagutta al n° 1 (dove aveva anche l’atelier William Congdon), un luogo d’incontro tra pittori per discutere del fenomeno della pittura e del Sacro.
Sacro come base della spiritualità nelle problematiche dell’arte che si voleva liberare dall’influenza di tutta una letteratura rivolta al disagio sociale dell’ umano e dal condizionamento di un’ irrisolta angoscia esistenziale, molto care alla critica d’arte ufficiale
dell’epoca.
Questo incontro porterà, nell’estate 1964, alla realizzazione da parte di Sante Bagnoli ed Emiliano Bonfanti di un lungometraggio su William Congdon nel suo atelier estivo nel monastero abbandonato ‘San Lorenzo’ a Subiaco, e a settembre dello stesso anno, alla pubblicazione dei “Quaderni di Bagutta 1”.
Sempre a settembre del 1964 Miro Cusumano ed Emiliano Bonfanti decidono di affittare assieme uno studio a Milano, in via Lazzaretto al n°8.
Nel 1965 Cusumano si sposa con Paola Enrichelli, scrittrice di teatro e Sante Bagnoli, in via Bagutta 1, inaugura la casa editrice Jaka Book.A settembre dello stesso anno, nello studio di via Lazzaretto, fa la sua comparsa Adriano Freri, regista teatrale, che metterà in scena,
qualche mese dopo, al teatro “La Cripta” a Milano, il testo di Paola Enrichelli “Preludio per un dolce mezzogiorno” con scenografia di Miro Cusumano e costumi di Emiliano Bonfanti.
Nel 1966 a Bonfanti, Cusumano, Enrichelli e Freri si aggiungeranno Sergio Gavirati e Alberto Veca, poeti, e Mario Coscini, pittore.
Nello stesso anno il gruppo fonda una rivista d’arte “IL Parametro Arte Contemporanea” e l’anno successivo aprirà l’ omonima galleria-laboratorio, in Via Morelli 1.
Nel 1967 Michel Seuphor metterà in contatto gli artisti del Parametro con un gruppo di artisti Svizzeri costituito da Gérard Tolck, Laurent Pizzotti, Philippe Poncet de la Grave, Jean Roger Wolfgang, Denis Schneider, Hugues Ryffel, Jaques Cesa, Pierre Jaquier et Pierre Louis Péclat, che secondo lui, lavoravano con lo stesso spirito e avevano fondato una casa editrice “HANC” a Losanna.
Da questo incontro si realizzerà a dicembre del 1967, nelle sale della galleria Laboratorio Il Parametro, l’ esposizione “IL CERCHIO” a cui partecipavano il gruppo “Il Parametro –Italia” e il gruppo “Hanc –Svizzera”
L’anno dopo, nello stesso luogo, Adriano Freri metterà in scena la piéce teatrale “ Le Danuble Bleu” di Pierre Louis Péclat con le scenografie di Gérard Tolck.
Nel 1968 entreranno a far parte del Paramentro altri due pittori Oliviero Berni e Romano Rizzato.